Il multitasking umano non esiste.
No, nemmeno per le signore.
Tralasciando casi eccezionali di gente
che lavora a maglia correndo o che risolve il cubo di Rubik con una
pila di libri sulla testa recitando le prime 100 cifre decimali di
pigreco (giuro, esistono), non è possibile fare bene due cose
contemporaneamente, a meno che una delle due non sia così semplice e
automatica come allacciarsi una scarpa.
Questo è il motivo per cui quando si
riceve un sms mentre si cammina, si rallenta il passo per leggerlo, o
per cui quando in macchina si sta cercando una via in un luogo
sconosciuto, si abbassa o si spegne la radio. Siamo un computer con
un processore solo. Quando gli occhi hanno bisogno di più legna, ne
togliamo un po’ dalle orecchie, e vice versa.
Avete poi presente quel giochino che si
fa da bambini? Con una mano si fa un movimento lineare,
destra-sinistra e con l’altra, contemporaneamente, si traccia un
cerchio. Esatto, quello che la maggior parte di voi ora sta tentando
di fare (senza riuscirci). Proprio quello!
Bar Pole, Spotorno, l’unico bar nel
raggio di chilometri nel quale si possono vedere schierate in fila
bottiglie di Caroni, El Dorado, Savannah, Chalong bay, Enmore, e
tanto tanto altro… è giugno inoltrato, fa caldo anche se è
sera.
Nonostante il clima non posso perdere l’occasione e ordino un bicchiere di Saint James 1765.
Nonostante il clima non posso perdere l’occasione e ordino un bicchiere di Saint James 1765.
Appena arriva l'ordinazione mi trovo con carrozzina con pupo urlante a destra, moglie che mi guarda come a
dire “non hai ancora finito?” di fronte.
Cerco di scappare in Martinica per un
quarto d’ora mentre la mano sinistra tenta di far ruotare il rhum
nel bicchiere e la mano destra scuote dolcemente la carrozzina nella
speranza di placare la jena… (il giochino di prima applicato alla
realtà).
Dopo pochi minuti in questa situazione
ho già ripetuto almeno 3 volte la sequenza:
- Sguardo implorante alla moglie: inutile.
- Sguardo molto più implorante al pupo: molto più inutile.
- Sorso di acqua gelata per pulire e svegliare la bocca.
- Sorso di rhum.
Ci rinuncio. È un peccato perché mi
pareva ne valesse la pena, ma proprio non ce la faccio!
Si può bere senza ascoltare quel che
si fa una birra ghiacciata, un prosecco, un mojito, ma non un
distillato liscio. I Commodores possono stare in sottofondo, ma
quando ascolti i Pink Floyd fai quello; il sottofondo è tutto il
resto.
Non mi resta che buttare giù il rhum
come fosse gazzosa, e tornare a occuparmi con tutto me stesso di quel
magnifico fagiolo che giace nella carrozzina e che in modo molto
pacato (?) reclama l’attenzione di mamma, papà, e del resto degli
abitanti di Spotorno.
Non è stata una buona degustazione e
non ho nulla da dire sul Saint James 1765, ma un paio di cose le ho
imparate comunque.
Se si vuole degustare davvero qualcosa,
bisogna fare quello e basta. Serve la bocca, il naso, gli occhi,
servono le mani e il cervello e probabilmente anche un pochino di
cuore, per aprirsi alle emozioni.
Ho imparato che il multitasking umano
non esiste, ma scommetto un caffè che sarà una delle evoluzioni
dell’homo sapiens 2.0.
E ho imparato che
il sorriso di quel pupo nella carrozzina quando sono tornato da lui
vale più di tutte le poche bottiglie di Saint James del 1885 ancora
rimaste in giro per il globo messe insieme.